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Uscendo dal centro storico medievale di Estella, si passa davanti alla chiesa del Rocamador per proseguire fino ad un distributore di benzina e imboccare una stradina che passa dietro un ipermercato, raggiungendo Ayegui. Da Ayegui si può scegliere di proseguire fino ad Azqueta oppure di passare dal vicino monastero di Iratxe (se si sceglie la seconda possibilità, è possibile riprendere più avanti la strada per Azqueta o imboccare la variante del percorso per Montejurra indicata in precedenza, verso Luquin e, oltrepassato il centro abitato di questa località, si riprende la strada proveniente da Azqueta per proseguire fino a Los Arcos).
Se si sceglie l'itinerario che conduce ad Azqueta, si attraversa Ayegui percorrendo la via più in alto per poi ridiscendere verso i campi coltivati pianeggianti. Si passa accanto a una fontana, si prosegue tra i vigneti e ci si addentra tra i bungalow, le villette e l'albergo del quartiere residenziale Irache. Lasciandosi alle spalle l'abitato, di nuovo in campo aperto, si supera la strada di Igúzquiza da un sottopassaggio e ci si addentra in un lecceto. Si attraversa una strada comunale e, lasciato il bosco alle spalle, si prosegue lungo una pista che conduce ad Azqueta. All'uscita del paese, il percorso è in discesa e si passa davanti ad un allevamento di mucche; la pista, che a tratti diventa un sentiero, conduce alla fontana gotica di Villamayor de Monjardín detta anche “Fuente del moro” in quanto si tratta di un pozzo costruito dai musulmani nel IX secolo, quando il castello e il paese erano sotto il loro dominio.
Superata la chiesa, la strada di cemento presto diventa un sentiero in discesa che infine raggiunge una pista ampia. Si attraversa la strada locale Urbiola-Olejua e si prosegue lungo una pista di ghiaia fino a ricongiungersi con il tratto lasciato a Villatuerta per evitare di passare da Estella. Proseguendo su un terreno pianeggiante tra vigneti, campi di cereali, boschetti di pini, mandorli solitari e piccoli corsi d'acqua si arriva a Kapanaldia.
Dopo aver superato un capannone adibito all'allevamento del bestiame, si lascia per un po' la pista principale per imboccare un sentiero sterrato in discreto stato di conservazione che costeggia un colle in cui è situato il sito detto "Corral Santo" e quindi si riprende la pista precedente. Un po' più avanti l'itinerario svolta ad angolo retto e attraversa i campi fino a raggiungere l'altro capo del fondovalle, avvicinandosi ad una piccola sierra rimboschita con pini (La Raicilla), dove si trova un'area di sosta alberata.
La valle si restringe e ci si addentra in una zona di tamerici e si attraversa il dirupo Gardiel, tra giunchi e canne di palude. Si riprende quindi la pista ampia e camminando tra campi di cereali e olivi si giunge a Los Arcos.
Da fare e da vedere alla fine della tappa
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